Autore: Langbein Hermann

Donatore voce: De Colle Romano

Centro di lettura: In proprio

Regione/Stato di provenienza: Molteplici

Lager: Auschwitz

Editore, anno: Mursia, 1984

Durata: 33 Ore e 4 Minuti

Dettagli:

Hermann Langbein (1912-95), comunista austriaco, volontario nelle Brigate Internazionali in Spagna (1936), cofondatore del Comitato Internazionale di Auschwitz (1954), è stato deportato dapprima a Dachau, quindi ad Auschwitz (1942-44, ed infine a Neuengamme. “Poiché Auschwitz è opera dell’uomo e non del demonio, smuoverà l’Acheronte” scrive nella premessa Primo Levi. “Mensch” è, in tedesco, l’essere umano. Il libro di Langbein riguarda l’uomo e ne scruta la caduta, la debolezza che il totalitarismo inesorabilmente induce. Il lager non è che lo sbocco finale di un processo avviato a monte. “Giudicare – continua Levi – è necessario, ma difficile”. Con la ricerca della verità dello storico e la trepidazione del sopravvissuto, Langbein offre un raro e agghiacciante quadro del Campo. Scritto “appena” nel 1972, diremmo, a mente fredda, Uomini ad Auschwitz è un testo unico e fondamentale nel panorama della memorialistica e della saggistica dei lager. É utile aggiungere che l’autore uscì dal partito comunista dopo i “fatti di Ungheria” (1956) senza per questo venir meno ai suoi ideali politici e ai suoi valori ideali.

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Uomini ad Auschwitz

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